Accademia dei Filaleti
LA STANZA DELL'ORA PRIMA
(verso la 7° ora, prima dell'aurora)
LE ORE
- Ecco che l'ora s'inclina e mi colpisce
 - con chiaro, metallico tocco:
 - mi tremano i sensi. Lo sento: posso
 - e colgo la luce scultrice.
 - Nulla era compiuto, prima che lo scorgessi,
 - qualsiasi divenire stava fermo.
 - I miei sguardi sono ammaestrati e, come a una sposa,
 - a ciascuno viene l'oggetto che vuole.
 - Niente per me è troppo piccolo, e lo amo comunque,
 - e lo dipingo su uno sfondo d'oro, e in grande,
 - e alto lo tengo, e non so per chi,
 - l'anima gli dia il volo ...
 - Vivo la mia vita in cerchi crescenti,
 - che sugli oggetti si stendono.
 - Forse non porterò a termine
 - Della mia arte l'ultimo prodotto. Ma tentare io voglio.
 - Giro intorno a Dio, intorno all'antichissima torre:
 - è da millenni che vi stondo;
 - e ancora non so: sono u falco, un temporale,
 - o un canto più grande.
 R.M. Rilke
da "Nigredo"
PIOGGIA
- Sotto questa pioggia di traverso,
 - il mio usuale affardellare i giorni
 - gravido ritorna, all'improvviso,
 - di un silenzioso calcinare.
 - L'anima, per lento macinarsi
 - ormai prona, si lascia fluitare
 - senza movimento nè sorriso,
 - moto pescatore di tartana.
 
P. De Faveri
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