Accademia dei Filaleti
   

 

LA STANZA DEL VESPER

(verso la 16° e la 17° ora)

Quando il sole tramonta

 

ALLA SERA

Nell'ora in cui il mondo si vela di ombre e di silenzio,
si ridesta possente l'immagine dell'eterno riposo,
ond'è che lo spirito angosciato e combattuto del giovane poeta,
dal chiuso orizzonte vesperale, naviga verso l'orizzonte oscuro della Morte,
dove tutte le cose si dileguano senza voce e senza colore,
anche le ansie più tremende e le battaglie più appassionate del pensiero
e del cuore.
 
Fu stampato la prima volta a Milano ( "Poesie di Ugo Foscolo
"Sollicitae oblivia vitae", dalla Tipografia e fonderia di
G. G. Destefanis) nel 1803; ma forse fu composto verso il 1802.
 
 
Forse perché della fatal quïete
Tu sei l'immago a me si cara vieni
O sera ! E quando ti corteggian liete
Le nubi estive e i zeffiri sereni,
E quando dal nevoso aere inquïete
Tenebre e lunghe all'universo meni
Sempre scendi invocata, e le secrete
Vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co' miei pensieri su l'orme
Che vanno al nulla eterno; e intanto sfugge;
E mentre io guardo la tua pace, dorme
Quello spirto guerrier ch'entro mi rugge.
 

Ugo Foscolo


 

VENERE DIRA` ORA QUALCHE PAROLA

Quel senso di carestia, centrale angoscia che si prova
per la bontà sprecata in colpa periferica,
il tuo chiudere casa e volgere la prora
per andare nel deserto a pregare,
significa che Voglio partire e trapassare,
scegliere un'altra forma, forse tuo figlio;
anche se lui ti respingerà, passerà alla squadra avversa,
giungerà tardi o un'altra volta troppo presto,
non muterà il mio trattamento: verrà piegato,
trovato in lacrime, convocato, costretto a rendere conto, superato.
Non credere di poter abdicare;
sarai preso prima di giungere al confine;
altri hanno cercato di farlo e ancora cercheranno
di terminare quel che non hanno conciato.

 

W. H. Auden


 

da "Nigredo"

CAMMINO

Cammino sempre
sotto la luce
del crepuscolo
anche se pochi raggi,
travisati,
colore di alba assumono
in continuo inganno.

 

Paolo De Faveri

 



IL SILENZIO

L'onda impetuosa
che un mare inquieto fecondato dalla luna
trattiene in sé.

Né mormorii né bisbigli alle sue rive
nel ribollir del sole,
ma un rotolar di pietre, uno scavare il fondo

sì da ritrovar la luce.

 

Sebastiano Scandurra

Torna alle stanze

 

Copyright © 2007 © - Rito Antico e Primitivo di Memphis e Misraïm - Tutti i diritti riservati
Tutte le aree di questo sito sono di pubblico dominio, incluse le pagine pubblicate ad uso dei Liberi Muratori.
Nessuna parte dello stesso può essere riprodotta, archiviata o trasmessa, in qualsiasi forma, senza il preventivo permesso scritto dell' A:.P:.R:.M:.M:.